Oggi voglio raccontarti la storia di Marta.
E’ una mia conoscente, una ragazza molto simpatica che fa l’insegnante di ragioneria in una scuola privata di recupero anni.
Marta ama il suo lavoro, ha molta pazienza e questo è importante perché deve interagire con ragazzi e ragazze che hanno perso la motivazione allo studio nel corso del tempo e in un modo nell’altro hanno deciso di riprendere e concludere il percorso di studio.
Fa questo lavoro da circa 2 anni e ora sta passando un periodo di profonda crisi. I genitori dei ragazzi si sono lamentati a più riprese che i loro figli non stavano migliorando nella sua materia e la direttrice della scuola ha subito convocato Marta per capire dove fosse il problema.
Sono i ragazzi ad essere pigri?
E’ Marta che non è abbastanza preparata?
Niente di tutto questo. Allora di cosa si tratta? Qual è la causa di questa insoddisfazione diffusa?
La situazione non è facile, la direttrice è molto preoccupata e non sa cosa fare, Marta è dispiaciuta e delusa e non sa come comportarsi.
Ho fatto parlare Marta per capire quale fosse l’origine del problema e ho scoperto una cosa interessante…
Marta non approfondiva gli argomenti trattati a lezione, faceva pochissime esercitazioni e dava per scontati tanti passaggi che invece per i ragazzi sono fondamentali.
Completava il programma del corso senza analizzare nel dettaglio le varie tematiche.
In una materia come la ragioneria dove ogni voce ha una sua specifica collocazione e non la si può improvvisare, lei non stava dando ai suoi studenti uno strumento valido per l’analisi.
Marta conosce bene la materia ma sta sbagliando il metodo per farla conoscere agli altri.
Pecca di superficialità e va di fretta, elementi che contrastano con la finalità dell’insegnamento.
Le manca un adeguato metodo di analisi da condividere con I suoi studenti.
La sua capacità di sintesi è un vantaggio quando si deve risolvere un problema strategico nell’immediato, a livello organizzativo aiuta ad andare dritti al punto senza perdersi nei dettagli.
In questo caso però la sintesi esasperata si è rivelata un danno a sfavore degli studenti, in primo luogo, e poi a sfavore suo in quanto si è sentita inadeguata.
Quali soluzioni le ho proposto?
Innanzitutto deve lavorare in collaborazione con la direttrice per stabilire – attraverso la valutazione del suo profilo personale – quale può essere la migliore soluzione per introdurre un sistema di analisi che va ad integrare le sue lezioni.
Ad esempio: pianificare un numero più elevato di esercitazioni, ogni lezione dedicare l’ultima mezzora ad un ripasso degli aspetti tecnici visti in giornata, incentivare I ragazzi a parlare quando hanno delle difficoltà invece che tacere e trascinarsi le lacune in avanti.
Come si sarebbe potuto evitare da subito questo problema?
Se la direttrice avesse sin dal primo giorno valutato il profilo caratteriale di Marta avrebbe immediatamente capito le potenziali problematiche e quindi avrebbe saputo dove intervenire in anticipo per evitare il verificarsi del problema.
Se ti sembra un aspetto trascurabile sappi che non lo è.
Avrebbero evitato: genitori arrabbiati, studenti infelici, cambi di classe e cattiva pubblicità. Perdite di soldi e danno all’immagine, insomma.
Foto: Disegnato da Freepik
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