Autonomia. Essere autonomi. Per qualcuno è un’ inutile complicazione, per altri invece è indispensabile come l’aria.
Di che cosa parlo nel dettaglio? Seguimi nel ragionamento:
Come ti sarà capitato di osservare, ci sono persone che hanno la necessità di sentirsi autonome nel lavoro che svolgono, e che desiderano:
– poter prendere una buona parte delle decisioni da sole;
– pianificare il lavoro che devono svolgere, avendo a disposizione delle linea guida o un riferimento sulle scadenze;
– scegliere gli orari o il luogo dove poter lavorare.
Le forme di autonomia nel lavoro possono presentarsi in modo molto vario, dipende dall’azienda e dovrebbe dipendere anche dal collaboratore.
Perché dico “dovrebbe”?
Perché spesso accade che l’imprenditore non riesca a capire la necessità del suo collaboratore di essere più autonomo nella gestione del proprio lavoro.
Questo nasce da un scarsa conoscenza delle caratteristiche delle persone che lavorano nell’impresa.
L’imprenditore dovrebbe tenere in considerazione le attitudini di ogni persona che coordina, per fare in modo che ci sia motivazione e soddisfazione nel portare avanti i progetti.
Tale motivazione si traduce inevitabilmente in maggiore quantità e di conseguenza più produttività.
In alcune realtà aziendali si pensa che tenere sotto stretto controllo i dipendenti, possa servire ad evitare dispersioni, talvolta questa modlità porta solo sotto pressione le persone e le rende indisponenti nel futuro.
Un autogol, non pensi?
Lo stesso accade quando un imprenditore accentra su di sé tutte le decisioni, anche le più piccole, arrivando quasi a paralizzare il flusso del lavoro pur di mettere becco in ogni aspetto del processo lavorativo. L’imprenditore stesso risulta in molte realtà il collo di bottiglia della propria impresa.
E’ una pessima strategia, tipica delle aziende italiane.
Le persone che hanno un alto livello di autonomia possono essere quelle che nel tempo hanno maturato esperienza e sanno essere indipendenti nella gestione delle loro mansioni,
oppure possono essere persone che stanno imparando ma si sentono valorizzate se vengono lasciate agire e se viene data loro voce in capitolo.
Ti potrà sembrare una cosa da poco forse, ma per chi ha questa predisposizione è di vitale importanza.
Ricorda che le esigenze del lavoratore se disattese creano insoddisfazione, tensione e instabilità all’attività stessa dell’impresa.
E tu come imprenditore che cosa fai per creare un gruppo di lavoro in equilibrio tra le esigenze dell’azienda e quelle dei lavoratori?
Prima di selezionare i collaboratori avevi tenuto in conto le loro caratteristiche croniche e quelle di comportamento sotto stress, e le loro predisposizioni, o hai scelto solo sulla base delle esperienze scritte nel curriculum?
Ti lascio con questa riflessione, se vuoi puoi scrivermi la tua esperienza nel form qui sotto.
Alla prossima
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