Cosa succederebbe se la tua vita fosse finalmente libera da ogni preoccupazione?
“Non esiste peggior nemico di sé stessi”.
Questo era un antico proverbio che mi ripeteva molto spesso il mio maestro quando sul tatami non riuscivo ad applicare nemmeno 1/3 di tutto quello che invece conoscevo praticamente a mena dito grazie alle ore di allenamento cui mi dedicavo ogni fottuto giorno nel Dojo di Milano che ho frequentato per decenni.
Eppure m’impegnavo.
Eccome se m’impegnavo.
Arrivavo mezz’ora prima e andavo via un’ora più tardi.
Come Lionel Messi.
Lui stesso faceva così durante le partite di allenamento.
Restava ore ed ore sul campo da calcio a provare i calci di punizione immaginando i tifosi in palpitazione pronti a vedere quella palla infilarsi nella rete avversaria ed esultare alla prodezza del loro eroe invincibile capace di sopportare il pressing degli avversari ed il portiere che cercava di blindare come una cassaforte la sua porta evitando qualsiasi maldestra prodezza dell’avversario.
Lo stadio è invece vuoto.
Lionel Messi era entrato dentro questo film mentale così potente da immaginare addirittura il sapore inconfondibile del goal.
Per un capocannoniere è il tesoro più prezioso.
Il cimelio di battaglia.
Più ne hai, più dimostri di essere invincibile.
Così Lionel Messi ogni giorno di allenamento immaginava di essere già all’interno di un mondo parallelo che non aveva alcuna sembianza con lo stadio vuoto come un barattolo di marmellata lasciato incustodito sul tavolo della cucina.
Non c’era anima viva che lo gasava.
Non c’erano gli avversari che gli facevano pressing.
Nulla di nulla.
Nemmeno l’aria fredda dei pomeriggi di febbraio potevano scaldare i suoi tentativi di fare goal su punizione.
“Sdeeng!”.
E la palla ancora una volta non frantumava in mille pezzi di cristallo quella serranda impossibile da penetrare.
Questo era il settimo calcio.
I 6 precedenti non erano andati meglio.
Quella fottuta palla di cuoio duro come la pietra non aveva intenzione di entrare tra quei 3 pali.
Così, di fronte a tanti tentativi, sapendo di essere il numero due al mondo, è praticamente scontato pensare a questo:
- Perché non riesco a sfondare la rete con i miei siluri un tempo così precisi come un’operazione cardiaca?
- Chissà cosa penseranno di me i tifosi quando vedranno la palla a bordo campo.
- E sicuramente l’allenatore mi farà giocare di meno.
- Per questo sono il numero due e forse andrò a finire anche dritto nel dimenticatoio.
Ma la cosa peggiore è questa:
Cosa succederebbe alla mia carriera se fossi costretto a guardare la partita da bordo campo e nemmeno dalla panchina del mio allenatore?
Ed ecco che i dubbi, le paure e le insicurezze emergono tutte quante a galla come se il mare avesse iniziato ad espellere i suoi escrementi.
L’odore è simile.
La forma pure.
Lo stomaco inizia a contorcersi dal dolore.
Non hai fame.
Ti senti in preda alle peggio sensazioni.
Dentro di te vivi l’apocalisse dei tempi.
Desolazione, sconforto, rammarico e sconfitta sono le uniche cose che frullano dentro la tua mente.
Ma vuoi sapere la cosa buffa?
È tutto un film!
Per quanto tu lo possa sentire così reale, vivido, pesante e presente, non è qualcosa che esiste.
O perlomeno esiste ma non nella tua vita.
Per il momento è solamente insediato nella tua corteccia cerebrale.
È lì che si aggira indisturbato come un pipistrello.
È veloce.
Dannatamente veloce.
Più ci pensi e più te lo ricordi.
Sembra qualcosa di veramente incredibile.
Eppure è così.
Mi sono permessa di fare l’esempio di Lionel Messi perché mi ha colpito molto questa sua tenacia nell’allenamento, molto simile a quella che avevo io quando praticavo da giovane il Judo.
Avevo la mentalità del vincente.
Su questo non vi è alcun dubbio.
Ma allora cosa mi fregava quando salivo sul tatami?
I demoni mentali.
Quelli risucchiavano come un’aspirapolvere indomabile ogni mia energia trasformandomi in una larva praticamente inerme, pasto prelibato per il predatore numero uno.
La paura.
Non sapevo cosa fare.
Era come se in gara non ricordassi praticamente nulla di tutto quello che avevo imparato fino a quel preciso momento.
E pensare che lo sapevo davvero bene!
Eppure non c’era niente da fare.
Qualcosa mi bloccava.
E non riuscivo praticamente a fare nulla.
E questo schifoso risultato non faceva altro che alimentare le mie paure, insicurezze, timori… al punto tale che iniziavo a credere di essere davvero una schiappa e forse sarebbe stato meglio lasciar perdere tutto quanto.
In fondo i miei risultati e le mie insicurezze non facevano altro che alimentare come benzina al fuoco l’unica idea perversa che mi ero fatta di me:
Non valgo nulla
Purtroppo questa è davvero una triste conseguenza che demolisce come un castello di carta un intero edificio fatto di cemento armato.
Sembra impossibile ma l’immaginazione ha un ruolo davvero devastante su di noi.
Se Lionel Messi immaginava lo stadio gremito di persone, il portiere che blindava la sua area anche durante un martedì sera di febbraio inoltrato…
Allo stesso modo anche tu continui ad immaginare che la tua vita non avrà mai e poi mai alcun risvolto positivo.
Perché?
I tuoi risultati negativi dimostrano questo.
Adesso vedi questo e pensi che sarà per sempre così.
Sei così convinto/a che nulla potrà prendere una piega positiva che nella tua mente ti sei costruito tutto un film mentale davvero agghiacciante che iberna in maniera ultra rapida ogni tua possibilità di successo.
Mi permetti una confessione?
Anche io, come hai potuto vedere, ho visto in faccia quei demoni infernali.
Ammetto di non ricordare esattamente le loro sembianze ma ricordo dannatamente bene quanto fossi esausta.
Ogni volta che intraprendevo questo film mentale diventavo inspiegabilmente debole, abbattuta, desolata, affranta, una sega incredibile.
Io che amavo il Judo e tutte le sue sfaccettature del combattimento, diventavo nel giro di un istante praticamente apatica, distaccata e con un solo obiettivo:
lasciar perdere tutto nonostante i sacrifici, le sfide ed il sudore versato per imparare nel dettaglio ogni singola tecnica.
Non m’importava più nulla.
Vedevo tutto nero.
Anche se fuori c’era un sole così luminoso da spaccare in due le tenebre, io vedevo nero.
Non c’era verso di cambiare prospettiva.
O perlomeno io non ce la facevo.
E non ti nascondo che questa mia situazione non è stata breve.
È durata per lunghi diversi anni provocando delle cicatrici davvero devastanti.
Mi dicevo che avrei voluto smettere, è vero.
Infatti una parte di me voleva farlo.
Ma dall’altro lato c’era anche la mia forza di rivalsa che nonostante le pressioni del demone continuava a farmi resistere.
Ero inconsapevole di questo.
Infatti non capivo il motivo di questo mio voler continuare ad essere umiliata sul tatami per le mie pessime performance.
Eppure se pur venissi sbattuta al tappeto nonostante i lividi provocati dai miei pensieri, mi rialzavo sempre.
Continuavo a farlo.
Ero come ipnotizzata.
E questa mia forza di volontà penso che mi abbia permesso di andare avanti anche mentre i miei occhi vedevano solamente macerie.
In quel frangente ho capito davvero la forza del nostro pensiero.
È qualcosa d’incredibile.
Spesso vediamo cose che nemmeno esistono.
E credo che nemmeno i veggenti di Medjugorje riuscirebbero a capire il nostro modo di vedere il mondo.
Davvero.
Loro non possono capirci
Questa è la solita frase che io e te ci siamo detti nei momenti peggiori della nostra vita.
Ci siamo praticamente rinchiusi ed isolati nel nostro mondo delle tenebre impedendo anche alla più minuscola luce di penetrare piano piano quella nostra visione così catastrofica che nemmeno il più terrificante terremoto mai esistito nel pianeta ha provocato una devastazione simile.
Forse sto esagerando ma sicuramente tu mi capisci.
Tu hai vissuto le stesse identiche situazioni e sai benissimo cosa ho provato.
Forse le situazioni erano diverse ma le sensazioni no.
A prescindere dal contesto i demoni rimangono sempre loro.
Non dobbiamo darci chissà quali spiegazioni.
Tutto è dannatamente chiaro.
Limpido.
Nonostante l’oscurità si vede benissimo.
Per questo tu adesso sei qui.
Ovviamente non conosco la tua esperienza di vita.
Non so l’identità del demone che ti sta opprimendo ma desidero che facessi una cosa semplicissima come chiudere gli occhi prima di andare a dormire.
Guarda, è semplicissimo.
Immagina per un istante come sarebbe la tua vita se non ci fosse più nemmeno l’ombra della desolazione, frustrazione ed angoscia nel non riuscire mai e poi mai a dare una svolta concreta alla tua vita.
Immagina la tua vita completamente libera da quelle catene emozionali che fino ad ora ti hanno tenuto vittima di un meccanismo malsano, perverso e limitante costringendoti a vivere legata a quelle stesse sensazioni create dalla tua mente.
Lì sono nate.
Le circostanze hanno creato terreno fertile per farle emergere come delle bestie indomabili provocando razzie, terrore e panico.
Demoni così assurdi che ti hanno tenuto sotto scacco per troppo tempo e che magari ancora oggi continuano a farlo.
Basta.
Davvero.
Tu non meriti questo.
E voglio mostrarti come puoi uscirne fuori senza ricorrere a visionari, medici da lettino o tessere sconto per la farmacia praticamente incolume.
Non ti farai del male se mi segui.
Aspetta.
Questo non significa che io sono in possesso di un metodo miracoloso.
Non mi considero la Wanna Marchi di turno.
Il mio intento è solamente quello di mostrarti come io stessa sono riuscita a spezzare via come un tornado del Nevada quella mentalità malsana e perversa che continuava a tenermi vittima di un tiranno del mio tempo.
La vita è davvero breve e nessuno di noi, nemmeno tu, meriti di darla in pasto a questi orchi del tempo.
Sei d’accordo con me?
Quindi l’unica cosa che ti chiedo (lo dico per la tua salvezza) è quella di scoprire se io sono davvero una persona alla quale dare fiducia e che magari può diventare il tuo fedele alleato nella lotta contro i demoni oscuri che puntualmente sabotano la tua vita praticamente indisturbati.
Tranquillo, non ti chiedo un solo euro.
L’unica cosa che dovrai fare è semplicemente cliccare qui e seguire le istruzioni che trovi nella pagina che si aprirà.
È tutto molto semplice.
Permettimi di aiutarti.
So quanto sia terrificante vivere in un mondo che non ti appartiene.
Fai la cosa giusta per te.
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Clara
P.S. Voglio essere un punto di riferimento per te. Un’amica di cui puoi fidarti in qualsiasi momento.
So quanto è difficile fidarsi del prossimo. Soprattutto quando mostri le tue fragilità.
Ma io non voglio prendermi gioco di te. Il mio vuole essere un aiuto sincero che viene dal cuore. Nessuno in Italia si è mai permesso di prendersi la briga di fare una cosa simile ed io sono la prima a farlo in modo davvero incondizionato.
Perché lo faccio?
So cosa si prova nel vivere sotto scacco delle proprie paure, insicurezze e angosce.
Fa male.
Soprattutto quando nessuno ti capisce.
Per questo sei qui. Perché hai visto in me un punto di riferimento. Una persona sincera in grado di aiutarti davvero.
Siccome ci tengo al tuo benessere, permettimi di conoscerti meglio. Oltre a lasciare un tuo commento sotto questo articolo (così può essere di aiuto anche ad altri miei lettori o fan) guarda come puoi distruggere quei demoni assetati delle tue paure che ogni giorno vagano indisturbati negli angoli della tua mente.
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